Chi crede che la Felicità dell'uomo
dipenda dalle circostanze reali
è completamente fuori strada.
Dipende dall'opinione che si ha delle Cose.
Erasmo da Rotterdam

venerdì 11 maggio 2012

Apro questo blog per condividere con voi ciò che sento e che sentite in questo momento così delicato della Vita Terrestre. Sicuramente è un momento strano e anche difficile, se non per tutti, almeno per la maggioranza delle persone cosiddette comuni. Io mi considero una persona comune. Nella quotidianità apparentemente sembrerebbe non succedere niente di chè. Ognuno continua la propria vita, il lavoro, la famiglia, lo stadio, i film, gli amici, la pizza, il paio di scarpe alla moda, le vacanze. Le notizie che vengono date alla TV, più o meno sempre le stesse. Il marito che uccide l'ex moglie, lo zio che assassina la nipote, 120 civili morti in un esplosione in Iran, il soldato americano che impazzito spara alla folla, le gemelline rapite dal padre e scomparse nel nulla, consigli su come mangiare sano, le temperature minime e massime, l'anziano dimenticato nel corridoio del pronto soccorso, la maestra che chiude il bambino al buio nello sgabuzzino, l'ultimo amore di Belen, ecc. ecc. Sembra che tutto continui nella normalità. Le persone dicono "è vero c'è la crisi, ma è normale"; dicono: "è vero succedono cose strane, ma è normale". E' vero, è normale, nel senso che nulla di ciò che accade non dovrebbe accadere, ma la cosa che mi fa riflettere è che dietro la parola "normale" ci sia questa totale indifferenza, questo alzare le spalle e tornare a preoccuparsi della cena. Passano voci che parlano di cambiamento, di salto quantico della Terra, di scie chimiche, di Nuovi Ordini Mondiali, di "segreti" nascosti alla massa, di messaggi subliminali, del ritorno del Cristo, di bambini indaco, di entità extraterrestri, di "signoraggio" http://www.agoravox.it/La-diabolica-truffa-del-sistema.html , ma nella normalità della vita quotidiana tutto questo passa in sordina, "si, ne ho sentito parlare" e poi si cambia argomento, "mavalà! crederai mica a ste.." e giù una pacca sulla spalla. Ma perchè? Mi domando: Se potrebbe essere tutta una bufala, perchè non potrebbe essere anche il contrario? Su quali garanzie si asserisce che non c'è nulla di cui preoccuparsi? Non è che preoccuparsi sia la cosa più importante, non fraintendetemi. Anzi, penso che il preoccuparsi non sia per niente utile nel risolvere una qualsiasi circostanza. E non sono per la lotta, la ribellione in senso pratico, sapete le manifestazioni che finiscono in tragedie, gli scioperi, gli insulti e via dicendo. Niente di tutto questo. Ma un sano interesse, una sana curiosità per ciò che accade e potrebbe accadere a noi, alle nostre vite, al pianeta intero, questo si. Questa sonnolenza mi incuriosisce. In passato ci sono state rivoluzioni per molto meno. Ora assistiamo senza reagire a tutta una sorta di ingiustizie, dai parlamentari che percepiscono stipendi che definire esagerati è poco rispetto agli stipendi miseri (quando ci sono) della gente comune che si sbatte a lavorare per poter pagare l'affitto e l'Enel e la scuola per i figli. Persone che hanno perso il senso della vita, la gioia, la serenità di condurre una vita soddisfacente e pensano solo più a lavorare, a tirar su quei quattro soldi, non si accorgono nemmeno più di avere il diritto di essere felici. Come robots. Che fine ha fatto la mente sveglia? La mente del passato che vigile e attenta a ciò che accadeva sapeva ribellarsi, sapeva distinguere ciò che voleva da ciò che volevano gli altri. Siamo tutti (o per fortuna non tutti, ma la stragrande maggioranza) rinchiusi nei nostri bozzoli, a pensare al nostro mondo (piccolo) circoscritto intorno a noi. Ho un lavoro, bene, e chi non ce l'ha? Chissenefrega. Non posso accollarmi anche i problemi degli altri. Mangio tutti i giorni, bene. E chi non può? Potrebbe essere il vicino di casa, per non andare a disturbare i Paesi africani, ma cosa importa? Certo mi dispiace, ma che ci posso fare? E tutto va avanti così. Ma la cosa più preoccupante è che noi non siamo fuori dal mondo, siamo parte di esso e se qualcosa non va, non va anche per noi. Non ci rendiamo conto che la cosa più importante, che dà senso alla Vita stessa, dà un significato al fatto stesso di essere qui, in carne ed ossa in questo mondo, non è il fatto di mangiare tutti i giorni o di guadagnare dei soldi che nel migliore dei casi ci consente anche di andare in vacanza quindici giorni all'anno (che figata!), ma la cosa che può dare un senso alla Vita è come vivo. Sono qui e devo sopravvivere? Allora certo, cerco di farlo nel migliore dei modi.
Già, ma qual'è il migliore dei modi? E inoltre, c'è differenza tra sopravvivere e VIVERE?

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